Nella rubrica “Scripta manent” il quotidiano Avvenire riporta oggi, 23 aprile, un intervento della segretaria generale CISL Scuola, Ivana Barbacci, sul tema della valutazione degli alunni, oggetto del provvedimento di legge approvato recentemente dal Senato.
È un giudizio critico, quello della segretaria generale CISL Scuola, che sottolinea come ancora una volta il Legislatore intervenga su questioni di estrema delicatezza “senza un coinvolgimento del mondo della scuola e senza tenere nella dovuta considerazione i contributi che in materia possono venire dal pensiero pedagogico e dalle migliori esperienze didattiche“.
Evidenziati nel merito i limiti che le misure approvate manifestano sia sul versante della scuola primaria, dove si rischia il ritorno a forme di valutazione sommativa, sia su quello della secondaria, dove il focus è posto sulla valutazione del comportamento, Ivana Barbacci denuncia il carattere “populista” di un approccio mirato “alla pancia più che alla testa” dove lo slogan “manette ai trasgressori” diventa, come in altri contesti, la panacea di tutti i mali; una formula che “vorrebbe essere insieme minaccia e promessa, ma finisce per non essere né l’una, né l’altra“.
Preoccupa, per la leader della CISL Scuola, una risposta alle forme di aggressività verso la scuola e il suo personale di cui si rendono protagonisti alunni e a volte famiglie, che assomiglia a un gettarsi nella mischia, rispondendo colpo su colpo, con una “risposta muscolare” su un terreno, quello dello scontro, “sul quale la scuola è destinata a soccombere, perché non le appartiene“.
“Sarà per fortuna la scuola – conclude Barbacci – a dover tradurrre le decisioni del Legislatore nel concreto svolgersi delle sue attività, fondato sulla sensibilità e sulla professionalità di docenti e dirigenti, cui l’autonomia garantisce spazi di protagonismo che ne fanno la prima e principale risorsa su cui far conto per affrontare in modo efficace i problemi senza sfuggirne la complessità“.
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